Roberto Andò nasce a Palermo l’11 gennaio 1959. Dopo aver intrapreso studi filosofici, giovanissimo collabora come assistente alla regia con Francesco Rosi e Federico Fellini, in seguito con Michael Cimino e Francis Ford Coppola. Nella sua formazione è decisivo l’incontro con Leonardo Sciascia, con cui stringerà legami di profonda amicizia. In seguito, ha collaborato con Michael Cimino (Il siciliano, 1987) e Francis Ford Coppola (Il padrino – Parte III, 1990). Dal 1986 alterna regie teatrali, cinematografiche e di opere liriche. Fra i suoi spettacoli ricordiamo La Foresta – radice-labirinto (1986), da un testo inedito affidatogli da Italo Calvino, con musiche di Francesco Pennisi e scene di Renato Guttuso; Dialoghi (1989); La sabbia del sonno (1990); L’esequie della Luna (1991; La madre invita a comer (1993) opera lirica di Luis De Pablo e libretto di Vicente Molina-Foix (Biennale di Venezia). Già direttore delle sezioni teatrali e cinematografiche delle Orestiadi di Gibellina, dal 1996 al 2000 lo è stato anche del Festival di Palermo sul Novecento, nonché direttore dell’Ortigia Festival a Siracusa. Nel 1992 pubblica il libro Esilio controluce e nel 1994 Il maestro e i porcospini. Conversazioni con Francesco Corrao.
Sempre nel 1994 firma, con Daniele Abbado e Nicola Sani, l’opera multimediale Frammenti sull’Apocalisse, interpretata da Moni Ovadia al Festival RomaEuropa. Con Ovadia stringe un intenso sodalizio nella scrittura teatrale che condurrà a due opere di successo: Diario ironico dall’esilio (1995) e Il caso Kafka (1997). Insieme firmano anche la regia di: Le storie del signor Keuner (2006) di Bertolt Brecht e Shylock e Il Mercante di Venezia in prova (2009), da Shakespeare. Nel 1996 realizza la regia, per il Teatro Biondo di Palermo, di Mittersill 10, nel 1999 dell’opera Le Martyre de Saint Sébastien di Gabriele D’Annunzio e Claude Debussy. Sempre a Palerno, nel 2001 mette in scena La stanza e Anniversario di Harold Pinter e a Parma, in occasione delle celebrazioni del Festival Verdi la Norma di Vincenzo Bellini. Nel maggio dello stesso anno firma la regia, al Teatro Massimo di Palermo, de Il flauto magico di Mozart. Nel 2002, per il Teatro San Carlo di Napoli, dirige il Tancredi di Rossini e ancora per il Massimo di Palermo, cura la messa in scena del trittico comprendente Der Kaiser von Atlantis, di Victor Ulmann; i Kindertotenlieder di Mahler e Il sopravvissuto di Varsavia di Schönberg. A teatro, l’attrazione per il premio Nobel Harold Pinter, suo amico, si rinnova nel 2003 grazie a Vecchi tempi, prima versione italiana autorizzata dal drammaturgo dopo la contestata regia del 1972 di Luchino Visconti. Di rilievo anche la direzione degli spettacoli: Sette storie per lasciare il mondo (2006); La notte delle lucciole (2006), da Leonardo Sciascia; Natura morta per i diritti umani (2007); Proprio come se nulla fosse avvenuto (2008); Il dio della carneficina (2009); Il tredicesimo punto (2011) e Leonilde; Storia eccezionale di una donna normale (2012); The Country (2012); Good People (2014). Dirige opere liriche per il Regio di Torino, il San Carlo di Napoli e il Maggio Fiorentino e nel gennaio 2018, dirige la Turandot di Giacomo Puccini allo Shanghai Grand Theatre. Nel 2008 pubblica Diario senza date o della delazione e, nel 2012, il romanzo Il trono vuoto, vincitore del Premio Campiello Opera Prima. Ancora a teatro, ha realizzato nel 2015, con Marco Betta, l’opera per musica e film Il quadro nero ovvero La Vucciria, il grande silenzio palermitano; nel 2016 e 2017 cura la regia di Minetti di Thomas Bernhard; nel 2017 la regia di Locandiera B&B e di due spettacoli per il Napoli Teatro Festival Italia: È una commedia? È una tragedia? di Thomas Bernhard e In attesa di giudizio, che lo stesso Andò ha tratto da Il mistero del processo di Salvatore Satta. Il dittico, prodotto dal Teatro Stabile di Catania è stato in cartellone al Teatro Verga di Catania nel gennaio 2018. Dal 2014 al 2017, è stato direttore didattico-artistico della sezione documentario del Centro Sperimentale di Cinematografia. Alla LXXIII Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, nel 2016, ha presieduto la Giuria Venezia Classici, che ha assegnato i Premi al miglior classico restaurato e al miglior documentario sul cinema. Dal marzo 2017, è direttore artistico per la Fondazione Inda e del ciclo di rappresentazioni classiche al Teatro greco di Siracusa. Regista dei film: Diario senza date (1995), Il manoscritto del principe (2000), Sotto falso nome (2004), Viaggio segreto (2006), Viva la libertà (2013) e Le confessioni (2016). Autore di alcuni documentari fra cui: Ritratto di Harold Pinter (1996), Il cineasta e il labirinto – Incontro con Francesco Rosi (2002) e Paesaggio civile (2015).
Roberto Andò ha presentato il suo settimo film, Una storia senza nome, alla Mostra del Cinema di Venezia nel 2018. Nel febbraio 2019 ha pubblicato con la Nave di Teseo il romanzo Il Bambino nascosto da cui ha tratto il film omonimo con Silvio Orlando nell’autunno del 2021. Nel febbraio dello stesso anno ha curato al Teatro alla Scala di Milano la regia del Turco in Italia di Rossini e ancora nel 2021 ha realizzato un film in due puntate, Solo per passione, trasmesso da Rai 1, su Letizia Battaglia. Nel 2022 ha messo in scena al Teatro del Maggio Fiorentino il Don Carlo di Verdi e presentato alla Festa di Roma il film La Stranezza: Nastro d’argento dell’anno e 14 candidature ai David di Donatello. Nel corso della sua carriera ha ricevuto alcuni dei premi più prestigiosi, dal David di Donatello, al Nastro d’Argento, al premio Fellini, premio Monicelli, premio De Sica, premio Sergio Leone.