Ore 17.30: Convento delle Grazie – Sala delle Capriate Gianni Molè
Presentazione del libro di Giambattista Scirè: Mala università (Ed. Chiarelettere)
Giambattista Scirè, vittoriese, si è laureato in Storia contemporanea all’Università di Firenze. Ha quindi ottenuto un dottorato in studi storici per l’età moderna e contemporanea ed è stato assegnista di ricerca al dipartimento di studi storici e geografici di Firenze. I suoi interessi si rivolgono in particolare all’Italia del secondo dopoguerra, al rapporto tra cattolici e laici e tra intellettuali e politica, al versante di diritti civili e alla storia della globalizzazione. Dopo aver vinto, a seguito di un ricorso alla giustizia amministrativa, un concorso per ricercatore all’Università di Catania, ha dato vita, il 10 novembre 2017, all’associazione Trasparenza e merito. L’università che vogliamo.
MALA UNIVERSITA’ edito da Chiarelettere è la ricostruzione completa del sistema di potere accademico. Una mappa impressionante di casi e di storie in barba alla legge, ai regolamenti, ai codici etici degli atenei e alle direttive dell’Anac, l’autorità nazionale anticorruzione. La denuncia di chi ha voluto coraggiosamente esporsi contro un sistema in cui merito e trasparenza, principi sempre invocati, passano in secondo piano rispetto a interessi clientelari, famigliari, maschilisti e talvolta mafiosi.
«Si tratta di una patologia grave e pervasiva che sta cagionando seri danni all’Italia, spingendo le migliori intelligenze e le persone di carattere a emigrare all’estero» – dalla prefazione di Piercamillo Davigo
Bandi “sartoriali” su misura da Brescia a Messina, passando per Torino e Bologna. Dottorati e assegni di ricerca costruiti ad hoc da Milano a Cagliari, da Napoli a Pisa fino a Chieti. Coinvolto in un processo per tentata corruzione anche l’ex rettore di Tor Vergata a Roma in seguito a una registrazione audio della vittima, che ha denunciato. Nelle facoltà di Medicina delle università italiane il 94 per cento circa delle selezioni è vinto da “interni”, scienziati o medici collegati al dipartimento che bandisce il concorso, e il 62 per cento circa ha addirittura un solo candidato, quello che deve vincere. Le conversazioni intercettate tra i docenti (nelle inchieste delle Procure di Catania, Firenze e Perugia) dimostrano abusi di potere a vario livello. Accordi tra cordate, fazioni e gruppi massonico-accademici che utilizzano, in alcuni casi estremi, meccanismi non molto diversi da quelli mafiosi. La realtà che supera la fantasia nell’inchiesta “Università bandita”. Fino alla vicenda che ha coinvolto l’autore, storico con all’attivo diversi saggi, che vince il concorso da ricercatore di Storia contemporanea presso l’Università di Catania, ma non ottiene il posto perché assegnato a una laureata in Architettura. Un fatto clamoroso, di cui ha parlato tutta la stampa e le tv nazionali. Il caso Scirè purtroppo non è l’unico. Merito dell’autore è aver dato spazio e voce, in questo libro, a tutti coloro che hanno subito ingiustizie come la sua.
Grazie all’associazione fondata da Scirè, “Trasparenza e Merito. L’Università che vogliamo”, che contrasta la corruzione accademica e avanza proposte per rinnovare i meccanismi di reclutamento, è ora possibile fare la mappatura di uno scandalo che arreca grave danno economico e morale a tutti i cittadini. Solo una università basata sul merito potrà garantire un vero rilancio del paese.