L’area dell’ex Telegrafo, lo stradale per Gaspanella (antica contrada La Bruca) e l’Arciarito.
La parte di abitato dalla via Adua in giù è chiamata quartiere Talafuni, dal telegrafo che vi fu impiantato ai primi del secolo. La Stazione Ricetrasmittente della Regia Marina Militare nacque infatti durante la guerra di Libia, a fine del 1911 nella contrada Rosario, su una superficie di mq. 11.547, di proprietà degli eredi di don Ferdinando Jacono ed in particolare del nipote Vito Rizza, figlio dell’on. Evangelista[1]. Si trattava di un ponte radio tra la Sicilia e la sponda africana conquistata. Il terreno aveva forma rettangolare ed era delimitato a nord dalla strada provinciale per Gaspanella[2] e Alcerito[3].
Grazie alle scoperte di Guglielmo Marconi, erano state impiantate in Italia tre stazioni telegrafiche senza fili; quella di Vittoria fu la quarta. Serviva ad assicurare in tempo reale i collegamenti con la flotta impegnata nelle operazioni belliche. La Stazione, che dalla sua costruzione, come si è detto, fece chiamare “Talafuni” la zona e poi il quartiere che vi sorse accanto, era formata «da una caserma ad un sol piano, di pianta rettangolare (m. 30×12) con quattro ingressi e due corridoi» (La Ferla). Vi erano anche altri locali distaccati dal corpo centrale, per usi vari[4]. «L’immobile, immerso in una vasto giardino ben curato con piante ornamentali, eucalipti e mandorli, era recintato da un muro a secco di circa m. 200×50, alto oltre 2 metri…Due torri in ferro con larga base quadrata alte 30 metri…che portavano in sommità le antenne con fanali a luce rossa fissa, costituivano la struttura tecnica più importante e ben visibile anche da molto lontano. L’energia elettrica necessaria era prodotta da un potente macchinario elettro-generatore, ma c’era anche l’allaccio alla rete pubblica; esistevano 4 macchine telegrafiche Morse, di cui una di riserva...».
Venti erano gli addetti, tra militari e civili. La Stazione funzionò fino al 10 luglio 1943, quando fu occupata e poi smantellata dalle truppe americane. Saccheggiata e danneggiata, fu utilizzata come alloggi per famiglie senza casa. Nei primi anni ’60, l’area fu concessa al Comune, che ne usò un angolo (mq. 49) per ampliare la via dell’Acate; successivamente, fino agli anni ’70, i locali furono utilizzati per servizi all’infanzia e poi, ormai fatiscenti, agli inizi degli anni ’80 furono abbattuti. L’area in seguito fu utilizzata per la viabilità (mq 228 per la via Giombattista Jacono; mq 1732 per la via Adua ed i parcheggi) e per attrezzature sportive (mq. 3.180 per campetto di calcio e spogliatoi). Degli oltre 8.000 mq. residui mq. 7923 sono vincolati nel P.R.G. ad “attrezzature pubbliche per l’istruzione (scuola materna ed asilo nido)” e mq 277 a strade.
Come si è detto, l’antica strada per Gaspanella serviva come via diretta da Chiaramonte per scendere alla marina, andando a sboccare nella regia trazzera che da Scoglitti si dirigeva verso Terranova. Essa era al centro di una fitta rete di vie e trazzere che attraversavano Boscopiano. All’altezza della Senia, una traversa si distaccava dalla trazzera di San Giuseppe lo Sperso (che partiva direttamente dal centro abitato lungo un tragitto che pressappoco si snodava tra le attuali vie San Martino e Magenta) e andava verso il Rosario, dove si immetteva nella strada di Gaspanella che proveniva da Pozzo Bollente. Dopo il Rosario, la strada raggiungeva la contrada Surdi[5], poi Fanello[6], Pozzo Ribaudo e proseguiva per l’Arciarito e la contrada Albanello. Da Gaspanella partivano anche altre diramazioni verso Sughero Torto (che poi si innestarono nella nuova strada rotabile per Scoglitti, ultimata nel 1838). Oggi, nelle contrade Fanello, Surdi e Pozzo Ribaldo (o Ribaudo) sorgono tre importanti strutture: il IV Circolo Didattico “Gianni Rodari”, inaugurato nel 1982 e oggi Istituto Comprensivo “San Biagio-Rodari”, un grosso insediamento di edilizia popolare (Fanello), il Mercato dei Fiori (in contrada Surdi) e il nuovo Mercato Ortofrutticolo (Pozzo Ribaldo). Tra queste due strutture commerciali è nato un nuovo quartiere di edilizia residenziale lungo il Viale Europa, nei pressi del quale è stata costruita la nuova caserma dei Vigili del Fuoco. |
NOTE
1]Vincenzo La Ferla, La Stazione Ricetrasmittente della Regia Marina Militare a Vittoria, Edizioni del Quarto Centenario, 2008.
2] La strada per Gaspanella è nota sin dal 1494, con il nome di strada per la contrada la Bruca, con inizio dalla strada di Pozzo Bollente (nei pressi dell’odierna statale 115 nel tratto per Gela), che subito dopo si biforcava: un ramo andava appunto all Bruca (terreni coperti di tamerici) verso la marina ed un altro ramo attraversava Boscopiano e si dirigeva al giardino dei villici, cioè scendeva nella valle di Cammarana ed i suoi giardini.
3] Più precisamente dovrebbe dirsi Arciarito, nome derivato da arcia, una pianta che vegeta in luoghi paludosi.
4] Questa la consistenza del compendio al 25 luglio 1945:
a)una grande palazzina per l’installazione della stazione radio (11 vani per una superficie di mq 350); b)una palazzina alloggio (4 vani per circa 100 mq); c)due palazzine uguali poste ai lati dell’ingresso principale; d), e), f) tre fabbricati della superficie complessiva di mq. 55 circa. Inoltre un serbatoio per l’acqua e 22 alberi di mandorlo ed eucalipti.
5] Il nome “Surdi” compare nel 1748, equivalenti a “terre di Indovina” sin dal ‘600; poi anche Surdi o Fossone.
6] Fanello o Cicchitto o Giummarito (insieme a Scalonazzo, altra denominazione di Boscopiano nel 1608).