Sabato 9 giugno alle ore 19, al Chiodo fisso, laboratorio artistico di Tamara Marino e Simon Troger, in via Cavour 14: A tu per tu con l’artista Claudio Cavallaro.
Siracusano, nel suo lavoro Cavallaro utilizza vecchi oggetti in disuso o abbandonati ed elementi organici su cui interviene cercando di far emergere una possibile nuova vita: una resurrezione intesa come trasformazione in qualcosa d’altro. Egli indaga, infatti, la possibilità di fornire un’anima a ogni opera, rendendola in grado di trasmettere un proprio messaggio a chi le vive. Il lavoro racchiude in sé una serie di simboli e significati più o meno nascosti o chiari. Quasi tutti i materiali, le quantità e pure ogni fase produttiva non sono casuali, ma servono a rafforzare l’essenza dei suoi lavori. L’utilizzo di materiali luminosi, di pigmenti, di colori fluorescenti e fosforescenti e luce di Wood servono sia a rafforzare l’aspetto estetico delle opere, favorendone in qualche modo anche la trasmissione, sia a indagare l’idea di osservazione delle cose e degli eventi da punti di vista e condizioni di visione differenti.