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Il Memoriale della Pace
Alla fine degli anni ’70, fu deciso di recuperare l’area, ripavimentando la piazza, con la creazione di un monumento intitolato «Memoriale della Pace, dedicato ai Caduti di tutte le guerre», inaugurato nel giugno 1981 (progettista l’arch. Giuseppe Areddia), arricchito da una statua dello scultore vittoriese Salvatore Gallo (1928-1996)1. In quell’occasione furono anche riaperte al pubblico per un breve periodo le gallerie sotterranee, scavate come rifugi antiaerei nel 1942, adattando probabilmente antiche grotte (vedi oltre)2. Da allora, il monumento è diventato anche luogo dove conservare la memoria di eventi storici e soprattutto della storia cittadina. In particolare risulta ricordato il 380° anniversario della fondazione, con una lapide, posta nel sottopassaggio del Memoriale della Pace il 24 aprile 1987, dove si legge:
«A Vittoria Colonna Enriquez/ che in nobiltà di sangue e di sentire/ liberale, magnanima, lungimirante/ al sole riscattando/ selva e mefite infide/ questa nuova città volle tenace/ -e già nella Contea primeggia fulgida/ feconda industre fervida, protesa/ ai suoi destini/ di progresso e di pace…». La lapide fu dettata dal prof. Emanuele Mandarà (1930-1993).
Altre targhe commemorative riguardano: il 50° ed il 60° dello sbarco degli Alleati; il ruolo di Vittoria nella lotta per lo smantellamento della base missilistica di Comiso (1986); il sacrificio di due giovani vittime della mafia, Salvatore Ottone e Rosario Salerno (1999); i caduti della Resistenza (cui a parte è dedicata una lapide); il cap. Costante Bonifazio, fucilato dai Tedeschi a Creta nella seconda guerra mondiale; i caduti di Nassirya e un bassorilievo in marmo a memoria di Salvo D’Acquisto.
Infine, una lapide (fatta fare da me in occasione del 25 Aprile 2007) ricorda gli antifascisti degli anni ‘303.
NOTE
1] La statua in seguito fu spostata davanti al Museo Italo-Ungherese.
2] Sulla costruzione del Memoriale, cfr. Giuseppe Areddia, Memoriale della Pace. 12 giugno 1981, ripubblicato in Vittoria e le sue Case Comunali…2008.
3] In essa si legge: «Ai Vittoriesi/che per amore della libertà/subirono il confino/ ad opera della dittatura fascista: Emanuele Bucchieri, Luciano Corallo, Salvatore Costanzo, Vittorio Criscino, Angelo D’Agosta, Giovanni D’Agosta, Emanuele Giudice, Rosario Grasso, Enrico Ingallina, Luigi Ingallina, Filippo Longobardo, Vincenzo Malfà, Giuseppe Nanì La Terra, Antonino Paravizzini, Lucio Pinetti, Giuseppe Salerno, Michele Santonocito, Salvatore Scrivano Vincenzo Terranova.