Antonino Di Vita (1926-2011) studioso benemerito e personalità di spicco della cultura italiana contemporanea, si era laureato in Lettere classiche (Università di Catania) con una tesi in Archeologia, conseguendo la dignità di stampa, nel 1947.
Nel 1950 diventa borsista presso la Scuola Archeologica Italiana di Atene e nel 1951 consegue il diploma di perfezionamento (“Sculture ellenistiche di Rodi e Coo”) in Archeologia e Storia dell’Arte greca e romana presso l’Università di Roma, con il massimo di voti. Tra il ‘48 e il ‘51 è assistente volontario alla cattedra di Etruscologia e Antichità Italiche dell’Università di Roma e tra il 1951 e il 1955 è assistente straordinario e poi incaricato alla cattedra di Archeologia dell’Università di Palermo. Primo nel concorso nazionale per ispettori archeologi nel ruolo delle Soprintendenze alle Antichità e Belle Arti è ispettore e poi, per concorso, Direttore nelle Soprintendenze alle Antichità di Siracusa, Roma (Etruria meridionale), Firenze.
Nel 1958 è libero docente in Archeologia e Storia dell’Arte greca e romana e dal 1959 al 1968 è incaricato prima di Archeologia e poi (1961) di Topografia antica presso la Facoltà di Lettere dell’Università di Perugia. Tra il 1962 e il 1965 è distaccato agli Affari Esteri ed inviato in Libia quale Consigliere del Dipartimento delle Antichità della Tripolitania con residenza a Tripoli. Nel 1964 è fondatore e redattore capo di “Libya Antiqua”, rivista ufficiale del Dipartimento delle Antichità della Libia e, dal 1965, è fondatore e poi segretario del Gruppo di Ricerca per le Antichità dell’Africa settentrionale in Tripolitania, Tunisia, Algeria. Nel 1968, vincitore del concorso per la cattedra di Archeologia e Storia dell’Arte greca e romana di Catania, viene chiamato come straordinario dalla Facoltà di Lettere e Filosofia di Macerata, ove tiene dal 1969, per incarico, anche la cattedra di Topografia antica. Dal 1970 è Preside della Facoltà di Lettere e Filosofia di Macerata, rieletto per il triennio 1973-76. Nel 1971 è ordinario di Archeologia e Storia dell’Arte greca e romana e, dal 1971, prorettore dell’Università di Macerata di cui diventa rettore nel 1974.
Membro della Consulta regionale per i Beni Culturali della Regione Marche, nonché membro della Consulta nazionale per i Beni Culturali eletto dal Consiglio Regionale delle Marche, nel 1977 fino al 2000 è direttore della Scuola Archeologica Italiana di Atene e fino al 2001 direttore del Dipartimento di Scienze Archeologiche e Storiche dell’Antichità dell’Università di Macerata.
Dal 2002 è fondatore e direttore del Centro di Documentazione e Ricerca sull’Archeologia dell’Africa Settentrionale dell’Università di Macerata. e dal 2005 professore emerito della stessa.
Numerosi i riconoscimenti accademici, solo per citarne alcuni tra i più recenti, il prof. Di Vita è decano dei Direttori delle Scuole Archeologiche straniere in Grecia; Socio corrispondente dell’Accademia Roveretana degli Agiati; Correspondant étranger de la Societé des Antiquaires de France; Socio nazionale dell’Accademia Nazionale dei Lincei; Membro dell’Istituto Accademico di Roma.
Nominato dal Presidente della Repubblica “Grande Ufficiale” dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, su proposta del Ministro Malfatti nel 1987, è stato insignito della Medaglia d’oro al merito per i Beni Culturali nel 1994 e dell’onorificenza di “Cavaliere di Gran Croce” dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana nel 1997. Cittadino onorario di Haghioi Deka (Creta) gli sono stati intitolati una strada ad Haghioi Deka (Creta) e il museo archeologico di Licodia Eubea.
Tra i premi ottenuti ricordiamo “Il Lupo d’Oro” (Licodia Eubea), “Il Polifemo d’Argento” (Zafferana Etnea), “L’Ulivo d’Argento” (Chiaramonte Gulfi), la “Targa d’Argento” (Ragusa), il premio “Istituto Rotariano Italia Meridionale” (Napoli), “I Cavalli d’oro di San Marco” (Venezia), il premio “I Ragusani nel mondo” (Ragusa). Nel 2003 è stato vincitore della borsa Onassis per “University Full Professor” (Atene).
Il professore Di Vita è morto a Roma il 22 Ottobre 2011.